lunedì 5 ottobre 2009

Baarìa


Regia: Giuseppe Tornatore
Cast: Francesco Scianna, Margareth Madè, Nicole Grimaudo
Genere: Drammatico
Durata: 150 minuti
Voto: * * * *

Cicco è un modesto pecoraio che trova, però, il tempo di dedicarsi al proprio mito: i libri, i poemi cavallereschi, i grandi romanzi popolari. Nelle stagioni della fame e della Seconda Guerra Mondiale, suo figlio Peppino s’imbatte nell’ingiustizia e scopre la passione per la politica. Nel Dopoguerra, il fatale incontro con la donna della sua vita. Una relazione osteggiata da tutti perché Peppino è diventato comunista. Ma i due ragazzi riusciranno a realizzare il loro sogno d’amore.
Dopo le atmosfere cupe de "La sconosciuta", Tornatore si sposta di nuovo sotto il sole della Sicilia dove ha partorito le cose migliori della sua produzione artistica. Prima con Nuovo cinema Paradiso (Oscar per il miglior film straniero), poi Malèna ed ora Baarìa, film malinconico nel suo tipico stile, dove viene analizzata la storia d'Italia dal '30 agli anni '80, attraverso il piccolo obiettivo di un paesello siciliano, Bagheria.
Vivace e pieno di vita come lo spirito di un bambino, questo villaggio di contadini compie una lunga corsa attraverso i grandi eventi della storia del nostro Paese, si va dalla strage di Portella della Ginestra, passando per il fascismo e le rivoluzioni sessantottine. Il maestro italiano voleva costruire un grande kolossal in stile americano, mettendosi attorno grandi attori relegati, però, a ruoli piccolissimi. Lo spettatore si diverte a contare i cammei dei protagonisti del nostro cinema: Ficarra e Picone, Nino Frassica, Laura Chiatti, Michele Placido, Vincenzo Salemme, Giorgio Faletti, Leo Gullotta, Beppe Fiorello, Monica Bellucci, Aldo Baglio e Raoul Bova sono solo alcuni dei tanti attori di prima fascia, relegati al ruolo di starlette. I protagonisti, entrambi sconosciuti: Francesco Scianna (a me ha ricordato molto Richard Gere) e Marghareth Madè, sono tutti e due molto bravi. Nulla è fatto per caso nei film di Tornatore, neanche la scelta del cast, che ricalca perfettamente lo spirito del film. Si parla di cose grandi come le vicende della storia italiana, utilizzando grandi interpreti, per dare risalto, però, ad una piccola comunità, Bagheria, e a due giovani attori.
Tornatore parla della grande corsa di Baarìa attraverso il tempo. Gli eventi l'hanno cambiata e le hanno tolto molta vivacità, impolverando la sua anima, come fa il fumo nei polmoni degli uomini. Eppure, rimane ancora quella voglia di non arrestare questa corsa. Tutto cambia, i corpi crescono ed invecchiano, ma se guardi la vita con gli occhi di un bambino, in fondo, rimani sempre uguale ad una volta.
Se non l'avete già fatto, andatelo a vedere. E' bellissimo.


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