
Regia: Wayne Kramer
Cast: Harrison Ford, Ray Liotta, Ashley Judd, Cliff Curtis, Jim Sturgess, Alice Eve, Summer Bishil, Justin Chon
Genere: Drammatico
Durata: 113 minuti
Voto:
Il 'sogno americano' offre una possibilità a tutti, purchè tutti siano in regola. Molti si mettono diligentemente in fila ad aspettare che la burocrazia, lunga come da definizione, faccia il suo corso. Altri, purtroppo, sono disposti a comprarsi quegli stessi diritti a qualsiasi prezzo, pur di averli subito. Il prezzo spesso è il sesso, la violenza e il tradimento.
Ci sono un americano, un'australiana, un ebreo e un mussulmano. Sembra l'inzio di una barzelletta ma Crossing over, potete starne certi, è tutt'altro che un film divertente. Wayne Kramer, regista e sceneggiatore alla sua terza opera, propone una riflessione molto profonda sulla multi-etnicità del suo Paese, da sempre considerato il più accogliente di tutti. Lo fa attraverso otto storie, che si intrecciano tra loro, formando un mosaico perfetto, cronaca esatta dello stato di salute di una nazione. Risultato? Gli Usa non si sono ancora ripresi da quel maledetto 11 settembre, data che ha sconvolto le vite delle persone ma, prima di tutto, che ha fatto svanire l'illusione di uno Stato che si credeva forte e si è svegliato fragile fragile. Gli episodi esemplari narrati dal film ci mostrano, impietosamente, come la burocrazia sia acciecata dalla paura, tanto da non conoscere altra risposta alle possibili minacce diversa dalla forza. Terrore che trasmette anche ai suoi abitanti, in special modo quelli in attesa della carta verde, che si sentono costretti ad agire fuori dalla legge per far sentire la propria voce. Così ecco che ci si prostituisce, si usano le pistole, si comincia a credere che la jihad sia un modo utile per protestare. Il film non giudica nessuno, si limita a raccontare i fatti. Bene, perchè evita di prendere i toni di un inutile sermone; male, perchè a volte risulta colpevolmente distaccato.
Harrison Ford sceglie per sè un ruolo alla Eastwood, un uomo di poche parole e burbero all'apparenza, ma con un cuore grande così. Bravi davvero tutti gli interpreti senza eccezione, ma quella che colpisce di più è la giovane Summer Bishil, che interpreta con straordinaria intensità il ruolo di una ragazzina mussulmana proveniente dal Bangladesh. Non è un caso se il suo episodio è l'unico che fa uscire una lacrimuccia.
Bello, ma forse eccessivamente didascalico.
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