
Da qualche anno Federico Moccia è diventato una specie di guru dell'amore per tutte le adolescenti (spero non proprio tutte) dai 13 anni in su. Questo signore, arrivato ormai alla veneranda età di 46 anni, parla di sentimenti come fosse un ragazzetto alle prime armi, una specie di Peter Pan del cuore che guarda alla vita con l'ingenuità di uno sbarbatello. Se prima, inoltre, si limitava a scrivere qualche libro ad uso e consumo delle sue lettrici, ha, ora, cominciato ad invadere le sale cinematografiche, con film sui quali non mi esprimo per rimanere educato. Inizialmente aveva pensato di rimanere dietro le quinte, limitandosi a firmare gli adattamenti per il grande schermo dei suoi romanzi, e lasciando la regia a gente del mestiere ( Luca Lucini, Luis Prieto). Forse questa scelta era dovuta al ricordo di un non proprio felicissimo esordio dietro la macchina da presa con Classe mista 3a, film del quale lui non parla mai (ma che a lui dobbiamo), tanto che più volte ha dichiarato che la sua opera prima è, in realtà, Scusa se ti chiamo amore.
I veri cinefili, però, ricorderanno le disavventure di quel manipolo di liceali che, con battute davvero ignobili, hanno dato vita alla pellicola che ha segnato il battesimo nella settima arte di Federico Moccia.
Ieri, l'autore, figlio dello scomparso regista-sceneggiatore Pipolo, ha presentato la sua ultima fatica (si fa per dire), Amore 14, solita storiellina tutta cuoricini nello stile che gli è ormai più proprio. Le protagoniste sono, come sempre, adolescenti benestanti con i nomi moncati: Caro, Clod e Alis. Naturalmente, non mancherà lo scamarcino della situazione, che stavolta non si chiama Step ma Massi.
Siccome è un furbacchione, Moccia non si inventa mai nulla ma riattualizza classici della letteratura antica e moderna, spacciandoli per roba nuova. Se in 3msc aveva ripreso temi e situazioni shakespeariane, qui si rifà a Il giovane Holden, best-seller del 1951 firmato J.D. Sallinger. Un consiglio a tutte le giovani che hanno davvero voglia di distinguersi dalla massa: comprate il libro (non quello di Moccia ma l'originale) e disertate questo Amore 14. Farete del bene non solo a voi stesse e alla vostra cultura, ma anche al cinema, che è un'arte e non va sporcata.
Guardate, infine, un pezzo tratto da Classe mista 3a. Giudicate da soli, io sono senza parole!
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