
Regia: Andreas Dresen
Cast: Ursula Werner, Horst Rehberg, Horst Westphal, Steffi Kühnert
Genere: Drammatico
Durata: 98 minuti
Voto:
Inge, sessantenne pensionata e dedita solo al coro e al marito, con cui vive da trent'anni, si innamora di Karl, uomo di sedici anni più vecchio. L'amore li porterà in un turbine di passione ed egoismi da cui è impossibile tornare indietro.
Opera seconda di Andreas Dresen, Settimo cielo parla dell'amore nella terza età. Lo fa senza nascondere nulla allo spettatore, neanche i corpi nudi degli anziani attori, che si muovono con impressionante disinvoltura davanti alla macchina da presa. Il film scandalo dell'ultimo Festival di Cannes si rivela uno specchio per le allodole, che attirerà al cinema i cultori dei temi forti, per farli uscire dalla sala delusi e presi in giro. Gli elementi di novità della storia si esauriscono nei corpi al naturale dei tre pensionati protagonisti. La sceneggiatura è fiacca, qualcuno dice semplice, per me piatta e noiosa. Nessuno si preoccupa di far appassionare chi guarda alle vicende da teen-ager fuori tempo massimo di Inge, che appare invece alla fine dei conti come una sprovveduta nonnina in preda a raptus di autentica follia sessuale. Non c'è alcun intento moraleggiante nelle mie parole, solo la delusione di chi si aspettava tanto e si ritrova con niente.
La regia prova, riuscendoci, a dare con le sue attese e indugi sui protagonisti un tocco documentaristico, reale, ma manca totalmente la fiction, la parte romanzata. Inge non è un personaggio positivo, tutt'altro, raggiunge livelli di autentica negatività, ai limiti della comprensione umana, per non parlare della figlia. In questo torrente di personalismi e cattiverie, l'unico appiglio lo offre il marito della donna, unica vera vittima a strappare qualche lacrimuccia allo spettatore.
Ha vinto tanti premi, ma come abbia fatto rimane un mistero.
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