sabato 20 giugno 2009

Un'estate ai Caraibi


Regia: Carlo Vanzina
Cast: Enrico Brignano, Carlo Buccirosso, Biagio Izzo, Martina Stella, Alena Seredova, Enrico Bertolino, Luigi Proietti, Maurizio Mattioli, Paolo Conticini, Paolo Ruffini
Genere: Commedia
Durata: 110 minuti
Voto: *

Cinque storie ambientate sullo sfondo delle splendide spiagge dell'isola di Antigua. Roby è un impiegatuccio napoletano ipocondriaco cui Giacomo, suo amico medico, diagnostica per errore un male incurabile. Vincenzo, dentista partenopeo, parte con l'amante per una vacanza all'insaputa della moglie, costretta a letto da una gamba rotta. Angelo è il portaborse servile di un politico cinico e rude, Remo, obbligato a partire con lui per coprire le sue maleffatte. Max è un deejay radiofonico che scopre che la sua ragazza lo tradisce con Tommy, suo collega e spalla alla conduzione. Alberto è un romano emigrato ai Caraibi, dove vive di espedienti e truffe ai danni dei turisti italiani, affiancato da un vivace bambino del luogo.
Da due anni a questa parte, i fratelli Vanzina si cimentano nel cine-cocomero, inutile riproposizone delle stesse situazioni già viste cinque mesi prima nel cine-panettone di Neri Prenti. Basta leggere la trama per capire che non c'è niente di nuovo sotto il sole dei Caraibi. Questi collage di culi e tette sono tutti uguali, privi di una qualsiasi trama originale ed ogni anno, triste destino, perdono anche in battute. Si noterà come le parolacce siano al minimo storico, ma chi l'ha detto che la volgarità consiste solo nell'essere sboccati? Donne usate, prostitute e amanti fioccano in tutti gli episodi (escluso quello più familiare di Proietti), facendo di questa trasferta caraibica dei Vanzina una copia ripulita della crociera di Neri Parenti.
Carlo Buccirosso è l'unico tra i comici presenti in quest'accozzaglia a salvare la faccia, per il resto, dispiace dirlo, è tutto da bocciare. Bertolino non è mai stato un comico da risate grasse, ed è quindi totalmente fuori posto in una pellicola del genere. Biagio Izzo è ormai la macchietta di sè stesso, utilizza sempre le stesse espressioni per ripetere il concetto che più di questo non sa fare. Alena Seredova come attrice è davvero negata, ed il suo personaggio è un ibrido tra una russa e una napoletana. Davvero pietosa. Enrico Brignano è penalizzato da una sceneggiatura scarsa, che gli impedisce di dar libero sfogo al suo repertorio tanto apprezzato a teatro. Mattioli fa il solito ruolo da romano briccone, ma ormai la formula ha fatto il suo tempo. Per quel che riguarda la coppia Ruffini-Conticini, basta far notare come manchi il comico, nascendo entrambi come spalle, ed il risultato è certamente molto negativo. Martina STella si limita a mettersi in costume ed a fare, di tanto in tanto, l'isterica. Proietti, ormai da tempo, al cinema ripropone in varie salse il Mandrake di Febbre da cavallo. Certi prodotti a cui continua a partecipare, hanno il solo effetto di macchiarne la brillante carriera.
Il pubblico lo sta ignorando, giustamente. Speriamo solo di scamparla per gli anni a venire.


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